Tirano, boom per lo Scudo di San Michele: un dolce con un fico magico

Cresce l’interesse per il dolce simbolo della comunità tiranese, preparato in occasione della festa dell’Apparizione. Un prodotto identitario che unisce gusto e storia locale.

Tirano

Lanciata nel 2006 l’idea di produrre un dolce con la forma dello scudo dell’Arcangelo – da secoli protettore della comunità tiranese e valtellinese, che il 29 settembre 1504 apparve con la Madonna al Beato Mario Homodei – oggi lo “Scudo di San Michele” è divenuto uno dei prodotti più venduti e richiesti dal 1° settembre al 15 ottobre, periodo in cui si trova fresco e delizioso nelle due panetterie di piazza Basilica: l’Antico forno di Graziano Andreoli e il panificio pasticceria Remo Delle Coste e Maria Paiè. Lo confermano i diretti interessati che espongono sul loro bancone il dolce tipico preparato in occasione della festa dell’Apparizione.

«Ogni anno l’interesse cresce sempre più e riceviamo una grande risposta e molto apprezzamento da parte della clientela – dichiara Andreoli –. Piace prima di tutto l’impasto semi dolce adatto a tutti i momenti della giornata, dalla merenda alla colazione al dopo pasto. Poi la morbidezza e la genuinità, fatta di pochi e semplici ingredienti, mettono d’accordo dal bambino all’anziano, ma anche il turista perché è un dolce gestibile che ti porti sul pullman, sul treno o che quando vai a casa regali a qualcuno». Andreoli parla di un dolce conviviale. «È diventata una ricorrenza a settembre per chi è della zona consumarlo in famiglia e in gruppi di amici – prosegue –. Poi il gioco del fico suscita un sorriso in tutti. In uno dei sette petali dello scudo, infatti, si nasconde un fico che porta fortuna a chi lo trova nella propria fetta».

Cosa c’entri il fico è presto detto. Mario Homodei, all’alba del 29 settembre 1504, si sta recando in un suo podere a raccogliere dei fichi quando viene rapito dagli angeli e portato nel luogo dove oggi sorge il santuario. La tradizione racconta che Maria gli appare accompagnata dall’angelo custode dello stesso Mario e dall’arcangelo San Michele. Si capisce l’emozione per chi il fico lo trova nel suo Scudo dolce. «Non è facile creare un prodotto del territorio, ora possiamo dire di avercela fatta – conclude Andreoli –. Preferisco non fare numeri di quanti Scudi prepari ogni anno, ma basti dire che, nel mese di settembre, il lavoro mio e del mio staff è per buona percentuale dedicato alla produzione dello Scudo».

Non ha remore a fare numeri, invece, Giuseppe Delle Coste (figlio di Remo e Maria Delle Coste): «Confermo la crescita di richiesta – dice –. L’anno scorso ne ho prodotti circa un migliaio. Quando abbiamo iniziato ne vendevamo pochi, negli ultimi dieci anni, invece, c’è stato un aumento esponenziale. La nomea dello Scudo si sta diffondendo, anche fra i tiranesi che magari ancora non lo conoscevano, oltre che fra i turisti che circolano in piazza. Diciamo che a fare la differenza non è tanto il pane dolce in sé, che pure è presente in altre regioni, quanto la presenza del fico e la storia che è legata che rende il nostro Scudo un prodotto identitario di Tirano». Chi lo ha assaggiato conferma la bontà del prodotto, che si differenzia leggermente fra le due panetterie per la presenza della granella di zucchero o dello zucchero semolato e a velo, per forma e ingredienti.

. Video di Clara Castoldi Lo Scudo di San Michele prende tutti per la gola

«Per la prima volta si realizza un dolce legato all’Apparizione della Madonna di Tirano, che diventa una tradizione per la città di Tirano. Non solo. Per lo “Scudo di San Michele” abbiamo già iniziato le pratiche per il riconoscimento di prodotto tipico comunale». Parla Pietro Maletti, cittadino di Madonna di Tirano, ideatore di questo progetto. Nell’organizzare l’annuale ciclo di manifestazioni “Tirano Estate” di alcuni anni fa per il Comune di Tirano, Maletti ha pensato infatti che sarebbe appropriato, per la città e per la Valtellina intera, creare un dolce che potesse diventare caratteristico del luogo ed essere prodotto in occasione della festa dell’Apparizione della Madonna di Tirano.

Nasce così l’idea del dolce con la forma dello scudo dell’Arcangelo apparso con la Madonna al Beato Mario Homodei. «Una volta che avremo ottenuto il riconoscimento di prodotto tipico comunale, lo Scudo assumerà ancora più importanza di quella che già adesso sta avendo – prosegue Maletti –. E poi il racconto sulla storia dello Scudo e sul fico nascosto all’interno è uno stimolo grandissimo non solo per i bambini, ma anche per gli adulti». Quest’anno chi acquista il dolce trova anche delle novità legate al logo - ora è definitivo e in futuro contraddistinguerà proprio questo dolce tiranese - e al librettino illustrativo allegato al pane dolce che si presenta in una veste grafica totalmente rinnovata, contenente varie informazioni riguardanti soprattutto il Santo a cui si riferisce il dolce e con molti riferimenti alla basilica santuario della Madonna. Alla realizzazione del logo e del libretto illustrativo hanno collaborato anche l’Unione del commercio del turismo e dei servizi della provincia di Sondrio ed il fotografo Ivan Previsdomini di Tirano.

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