
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 26 Maggio 2025
Melavì, accordo per la Cassa integrazione fino al 31 dicembre
Si è concluso con un verbale d’accordo l’incontro tra Ministero del Lavoro, Regione Lombardia, sindacati e cooperativa Melavì per l’accesso alla Cassa Integrazione Straordinaria destinata ai 18 dipendenti a tempo indeterminato, in vista della cessazione dell’attività dal 1° maggio al 31 dicembre 2025. Restano invece prive di tutele immediate le posizioni a tempo determinato
Ponte in Valtellina
Si è tenuto oggi l’incontro fra i referenti del Ministero del Lavoro, di Regione Lombardia, delle parti sindacali e della cooperativa Melavì di Ponte in Valtellina per esaminare la richiesta di Cassa integrazione guadagni straordinaria per cessazione dell’attività inoltrata a fine aprile a far data 1° maggio 2025.
Un incontro proficuo, avvenuto da remoto, e conclusosi con la firma del verbale di accordo fra tutte le parti in modo da concedere il ricorso all’ammortizzatore sociale per i 18 lavoratori della cooperativa ortofrutticola assunti a tempo indeterminato. Per questi il ricorso alla Cassa è possibile nella finestra temporale che va dal 1° maggio scorso al 31 dicembre prossimo, dopodiché scatteranno i licenziamenti collettivi di tutti i lavoratori ancora impiegati.
«Al fine di agevolare la ricollocazione dei lavoratori presso altre aziende - precisano le parti sindacali di Cgil, Cisl e Uil in una nota stampa inviata ieri - verrà poi utilizzato lo strumento del distacco temporaneo il base al quale il lavoratore potrà temporaneamente instaurare un altro rapporto di lavoro e rientrare in Cassa integrazione, eventualmente, al suo termine. Fatta salva la scadenza del 31 dicembre prossimo che è inderogabile per tutti».
Ottimo lavoro, quindi, da parte sindacale che ha fatto quanto possibile per tutelare i tempi indeterminati, mentre, purtroppo, più difficile è la tutela dei tempi determinati, che allo scadere del contratto rimangono necessariamente a casa senza paracadute, salvo la disoccupazione agricola che, però, è erogabile solo nel 2026. L’auspicio è che riescano a trovare presto una ricollocazione presso altre aziende del settore e, da questo punto di vista, sembra che, quanto meno, le opportunità non manchino.
In avvio della crisi, a inizio marzo, gli avventizi erano 53, oggi già ridotti della metà e destinati via via a ridursi sempre più. Intanto, in azienda, si procede al disbrigo delle pratiche ultime, propedeutiche alla chiusura dell’attività. In Tribunale, pochi giorni fa, è stato presentato il piano di concordato preventivo semplice che, ora, spetta al giudice omologare. Dopodiché verrà nominato un commissario per il disbrigo delle formalità di rito, di cessazione di un’attività storica che rischia di impattare in modo fortissimo su un comparto produttivo di eccellenza.
Molto preoccupati i soci conferenti, i produttori delle mele, di piccole e medie dimensioni, che hanno sempre creduto nella cooperativa e non hanno mai smesso di crederci. E che oggi sono allo sbando. Una fiammella si è accesa, tuttavia, a Tovo Sant’Agata, grazie all’impegno del suo sindaco Giambattista Pruneri, e speriamo che sia destinata ad ardere sempre più.
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