
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 30 Luglio 2025
Tassa sulla salute ai frontalieri: vertice unitario a Como fra i sindacati
L’obiettivo è definire un orientamento comune e un calendario unitario di iniziative da portare avanti nei prossimi mesi
Sondrio
Una tassa mai applicata ma già fortemente contestata. È la cosiddetta “tassa sulla salute” prevista dalla legge di bilancio 2024 per i vecchi frontalieri, che rischia di introdurre un’ulteriore imposizione fiscale a carico di migliaia di lavoratrici e lavoratori italiani attivi oltreconfine. Dopo l’incontro dello scorso 22 luglio tra le organizzazioni sindacali italiane dei frontalieri e l’assessorato ai rapporti con la Confederazione Elvetica di Regione Lombardia, il confronto tra le parti entra ora in una fase cruciale.
Durante l’incontro, la Regione Lombardia ha comunicato che il decreto attuativo è in fase di definizione presso il Ministero della Salute, di concerto con il MEF, e che l’intenzione sarebbe quella di applicare l’aliquota minima del 3% sui salari netti dei frontalieri. Una prospettiva che i sindacati italiani e svizzeri, riunitisi nei giorni successivi, respingono con fermezza, definendola una doppia imposizione inaccettabile che apre scenari problematici anche sotto il profilo costituzionale.
CGIL, CISL e UIL, assieme alle omologhe svizzere UNIA, OCST e SYNA, ribadiscono la propria contrarietà alla misura, che considerano iniqua e giuridicamente fragile. Pur prendendo atto della chiusura da parte del Governo italiano rispetto al ritiro o alla modifica del provvedimento, i sindacati mettono in evidenza che la sola apertura riguarda la possibilità, ancora vaga, di destinare parte del gettito a un non meglio precisato “welfare di frontiera”.
Da qui, l’urgenza di avviare un confronto diretto con i lavoratori interessati. A partire da settembre si terranno quindi assemblee territoriali lungo tutto il confine italo-svizzero, per informare, discutere e costruire iniziative condivise.
Inoltre, per giovedì 5 settembre alle 14 è stato convocato a Como un incontro dei quattro Consigli Sindacali Interregionali (CSIR): Piemonte-Valle d’Aosta-Rhone Alpes-Arco Lemanico, Ticino-Lombardia-Piemonte, Sondrio-Grigioni, Alpi Centrali. L’obiettivo è chiaro: definire un orientamento comune e un calendario unitario di iniziative da portare avanti nei prossimi mesi.
I sindacati sollecitano infine una presa di posizione chiara anche da parte delle altre Regioni e Province autonome coinvolte: Piemonte, Valle d’Aosta e Alto Adige. Il tempo per agire è adesso, con la consapevolezza che la difesa del lavoro frontaliero passa anche dal rifiuto di nuove forme di penalizzazione fiscale.
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